L'ORA DEL TÈ

una storia invisibile

«Si dice che una persona “è senza tè”

quand’è insensibile agli aspetti tragicomici della vita»

A. Cattabiani, FLORARIO


“L’ora del tè” è il momento della giornata di una ragazza che confida al pubblico la propria storia: le disavventure di un corpo-contro che cerca in tutti i modi di ricucire le ferite di un passato che l’ha distolta dalla felicità. A scandire il racconto delle giornate di Sara: una tazza di tè.

“L’ora del tè” è la storia di un conflitto con se stessi e le conseguenti ossessioni legate al cibo, alla ricerca di un equilibrio per ricominciare a vivere una vita piena; è l’unico pasto della giornata che Sara non rifiuta; è un rituale in cui il disordine che si è creata intorno cerca di ritrovare un senso, è il momento in cui segretamente racconta il suo mondo fatto di inseguimenti e operazioni segrete, finte rapine, acquisti sexy, liste di compleanno. Sono tutti i suoi pezzi.

Il pubblico partecipa all’intimità delle sue confessioni e vive con lei il suo momento preferito: l’ora del tè. È la storia di 9 ragazze italiane su 100 tra i 12 e i 25 anni di età che soffrono di disturbi del comportamento alimentare.

La sua fatica a stare al mondo racconta una storia di disordine nelle relazioni di oggi: la solitudine non è percepita né vissuta come un tempo per/con se stessi ma un tempo in cui si è rimasti soli e basta. Sara si racconta delle storie per prendersi cura di sé, si racconta quello che le accade, rielabora i tentativi di una vita in bilico tra la lotta con le sue ossessioni e una realtà che va veloce e non sempre si ferma ad aspettare. Si affida ai rituali e ai messaggi che le erbe e i tè da sempre raccontano: dal rito della salvia per scacciare le ombre della notte al tè rosso africano come elisir di lunga vita. Gli infusi che il pubblico assaggia sono racconti e miti che gravitano intorno alle erbe: tazza dopo tazza, permettono di completare la storia del personaggio e le soluzioni di felicità che ricerca. L’ora del tè è il luogo in cui stiamo bene con noi stessi e dove troviamo una comunità con cui condividere il nostro mondo interiore. È possibile ripararsi con le parole gentili di una vicina di casa? o confidando i propri segreti a chi condivide con noi una tazza di tè fumante?

“L’ora del tè” è un conto alla rovescia: 50 minuti separano gli spettatori dal compleanno di Sara, a inizio spettacolo. Ogni pezzetto che la protagonista racconta è un tentativo di fare pace con se stessa, è un incontro mancato, è un appuntamento vissuto con la lente d’ingrandimento. Allo scoccare dell’ora del suo compleanno, il suo desiderio di invisibilità rimarrà lo stesso?


Di e con Marta Zotti

In collaborazione con il festival MONTAGNE RACCONTA

Finalista e menzione speciale del Premio Teatrale Laura Casadonte 2020 - Teatro della Maruca:
«Per lo sguardo delicato con cui ha saputo tratteggiare la storia di una ricerca interiore, di crescita di uno spirito ingenuo e sensibile. Una storia che, nella sua apparente semplicità e nel suo stile diretto e lineare, include invece una complessità di analisi, e che conquista e coinvolge lo spettatore, attraverso un tono di racconto affabulatorio, che trasporta dentro i pensieri, le immagini, i momenti di quotidianità della protagonista. E lo fa con la naturalezza di una narrazione empatica e nello stesso tempo frutto di un lavoro molto accurato, che conferisce alla stessa narrazione una levità e una grazia con la quale l'autrice ed interprete riesce ad affrontare temi profondi ed autentici.»
Giuria: Mario Bianchi, Michele Di Donato, Paola Abenavoli, Lindo Nudo, Dario Natale e AnnaMaria De Luca

STORIE - TEMI: disturbi alimentari, famiglia, prevenzione, racconto di vita

TERRITORI - LUOGHI: teatro, salotti, case, ovunque

ARTE - TECNICHE narrazione

RELAZIONI - DESTINATARI giovani, adulti, adolescenti

DURATA: 50 minuti