ANNA E BJÖRN

Da sempre, in questo vasto e antico mondo, il mare e la terra si completano. Uno non può esistere senza l’altra. Un’antica leggenda narra che il mare e la terra si siano amati più di una volta in tutto questo tempo e che dal loro amore siano nate quelle che noi chiamiamo isole.

Purtroppo, in questo vasto e antico mondo, il mare e la terra sono in pericolo. Sempre di più. Minacciati da ogni tipo di inquinamento. Ogni anno vengono prodotte circa 320 milioni di tonnellate di plastica, quel materiale che sembra così indispensabile all’uomo è tanto dannoso per il mare. 

Ora le uniche isole che nascono sono quelle di plastica. Le correnti del mare raggruppano tutti i rifiuti che vengono buttati in acqua in queste “isole”. Montagne di spazzatura che si spostano da un oceano all’altro. 

Abbiamo immaginato un faro e il suo guardiano proprio su una di queste isole. E un incontro surreale tra una bambina dal cappotto rosso che parla tanto e il guardiano del faro, con poche parole in bocca e tante storie nel cuore. Ne è venuto fuori il racconto di un incontro impossibile, in un luogo impossibile, un incontro che ormai è un lontano ricordo ma che trascina con sé un messaggio forte e importante: ognuno di noi può fare qualcosa per cambiare le cose, raccontare, far sapere, far conoscere, perché ciò che viene raccontato diventa visibile, ciò che viene taciuto sparisce.

Anna e Björn è un racconto poetico, immaginifico, con poche parole, sulla potenza del racconto, sulla necessità di creare un mondo più sostenibile.